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Una villa del Settecento in mezzo alla pianura. E un quartetto di personaggi in crisi, ossessionati dal fallimento e dal bisogno di soldi. La casa li avvolge e li sconvolge, per metterli definitivamente di fronte al proprio destino. Simona Vinci, Premio Campiello 2016, si inserisce nella grande tradizione delle storie gotiche. Raccogliendo l'eredità di Henry James e di Shirley Jackson, scrive un romanzo vertiginoso e intemperante, che rivela innanzitutto una fiducia inesauribile nella letteratura. «Immaginò che da qualche parte potesse esserci l'ingresso di un tunnel segreto che conduceva alle viscere della Terra, in una caverna oscura che conteneva il cuore grasso e pulsante della casa. Un cuore enorme, un cuore tripartito come quello dei rettili e collegato alle vene e ai capillari vegetali che percorrevano muri e tetto».